ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

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lunedì 7 dicembre 2009

Meglio bancario o rapinatore di banche?

Meglio una vita ordinata e sicura o una vita spericolata e rischiosa? meglio la sicurezza di un posto fisso o l' emozione di un progetto creativo?
la vita dell'impiegato che esegue ordini, fa i conti e li fa quadrare senza emozioni, senza creatività, con pochi stimoli ma ferie pagate e premi aziendali o preferite un lavoro creativo, dove fare i conti con coefficienti variabili ( la polizia ma anche un direttore creativo o una produzione), dove l'adrenalina è sempre alta e a volte non ti fa dormire la notte, dove non si ha nemmeno la sicurezza di lavorare tutti i giorni, dove le ferie non esistono o comunque non sono pagate, dove gli orari non sono definiti ma alla fine hai un prodotto che è tuo e magari l'illusione di aver cambiato qualcosa nel pensare comune. Un lavoro dove i soldi ti arrivano tutti in una volta o li attendi per mesi ma che ti fa sentire vivo e prezioso? Meglio stare tutta la vita allo sportello a vedere le stagioni che passano da dietro un vetro, ad aspettare quei 15 giorni d'agosto per volare in posti esotici per poi ritornare dietro al vetro abbronzato ma pur sempre in catene? O meglio il brivido della pistola, la fuga, l'inseguimento, il nascondiglio? Insomma meglio il brivido o la sicurezza?

sabato 28 novembre 2009

Due modelli a confronto

Le cose arrivano quando smetti di cercarle oppure si ottengono solo lottando?
Serendipità, secondo il film è quando mentri cerchi l'accendino trovi il grande amore e suona bene e sembra soddisfare il primo enunciato.
Non mollare mai, lo sento dire continuamente, sarà un buon consiglio, ma a me sembra "fascista" e non piace, è assonante con boia chi molla, non è la stessa cosa ma "chi la dura la vince" che mi sembra sia un altro motto del ventennio (sicuramente si sposa bene, secondo me se il dux non l'ha detta l'ha pensata), è esattamente come dire non mollare mai.
Ma perchè? Chi te lo dice che stai tirando dalla parte giusta? E se avessi agguantato l'obbiettivo sbagliato e continuassi a tirare come un cane rabbioso.
Mi sembra un altro di quei quesiti irrisolvibili del tipo: "E' l'uomo giusto?"
E' la cosa giusta per me? Dovrei rispondere io ma capita che non sono sicura.
Voglio essere una scrittrice di talento e riscrivere la storia della letteratura italiana (iperbole)
Non mollare mai? E se non fosse la mia strada?
Se non mollo da una parte come faccio a scoprire che sono magari un genio dell'imprenditoria?
Mi sembra inconfutabile che l'enunciato uno mi sia più appropriato: le cose arrivano quando smetti di cercarle. Capita continuamente e quando capita è una gioia. Per tutto. Stasera cercavo un cd e ho trovato il pernetto di un orecchino che credevo di aver perso. Gioia. Un altro caso esplicativo è quando a casa senza sigarette stai mettendo a posto un cassetto e in fondo trovi un pacchetto con ancora due dentro. Gioia. Quando vai a comprare il latte sottocasa e incontri un figo. Gioia. Credo, queste sono situazioni al limite con la fiction. Comunque capitasse tripla gioia.
Il concetto è simile a quello di seminare il campo e non aspettarsi il raccolto, non vuol dire aspettare le cose dal cielo, vuol dire impegnarsi senza stressarsi.
Siamo, sono così stressati tutti: ci picchiamo per un parcheggio, urliamo contro il cielo e andiamo a muso duro contro il mondo. Violenza, supremazia del più forte, prevaricazione. Modello fascista e mi viene da chiudere e dire: "Ma Vaffanculo"

domenica 22 novembre 2009

Niente poesie per una storia d’amore

Non leggerai queste poesie
Non ne vuoi più sapere di poesie.
le passerai a tuo padre
Che le leggerà prima di dormire
Come quel libro di aforismi per l’insonnia
Che ti ho regalato
Magari le leggerà in un’ora e le butterà via
Per far posto all’ordine
Magari le riporrà in un armadio polveroso
E lì, rimarranno anni e anni
La nostra storia divorata dalle tarme,
acari cammineranno sulle nostre parole
il buio vi darà fiato
e non è il modo migliore per morire.
Ad un anno esatto di distanza con il cuore ricucito e altre cose nella mente, pubblico una poesia, ultimo capitolo di una storia sbagliata

domenica 8 novembre 2009

Se ti dico Ciao...

Se ti dico Ciao e ti ballo a fianco per tutta la sera devi "rimorchiarmi"!!!
Ma cosa devo fare? Sono venuta in discoteca ( e già ho sforato le mie abitudini) sono agghindata come una diva, sopporto odore di sudore, calca e se non avessi avuto l'omaggio donna avrei anche speso venti euro, ti ho visto ( e anche tu mi hai visto), mi sono resa disponibile, ti ho sorriso e salutato cosa vuoi? Un cartello?
Ok. Maledetta parità. Ma questa è predominanza femminile. Non voglio, non è nellla mia natura! e tu maschio balli tutta notte con i tuoi amici, vieni fuori quando vado a fumare, mi guardi come un abito in vetrina e niente, non ti muovi.
Pensa che mia madre mi racconta che negli anni settanta se ne stava seduta al tavolo ad aspettare che qualcuno la invitasse e la invitavano! Anzi, così ha conosciuto mio padre! neanche lo sforzo di sgambettare sola in pista. trent'anni dopo, il maschio è andato. Non riesci più a conoscerlo se non ti ci butti addosso. E certe volte fa il refioso lui! Si sono ribaltati i ruoli e la donna è cacciatrice.
Vedo donne che offrono da bere, attaccano bottone, si strusciano, si danno da fare ma...non fa per me...e alle due e mezza con il locale affollato e la musica che impazza io ho le gambe a pezzi, gli occhi che bruciano e vado a casa...con il tipo che mi guarda uscire e mi segue con lo sguardo senza muovere un dito.
Ed io mi giro e dico " Ciao" pensando " razza di coglione"

martedì 3 novembre 2009

Quello che non ti aspetti

Nell'ultimo periodo è capitato tutto quello che nella vita non aspettavo. E' tornato a trovarmi Fabien, mio amore estivo, che pensavo di non rivedere mai più. Mi hanno messa a organizzare un corso di tetaro per disabili a Finalborgo mentre io avevo fatto domanda ad Altare, il corso procede molto bene e forse entrerò davvero a lavorare in televisione.
Tutto il contrario da ciò che avevo immaginato. Pensavo che le storielle estive sarebbero convogliate in una grande storia d'amore ma ancora aspetto, probabilmente non era la cosa principale. Costruirsi una carriera e una vita prima di tutto!
Se penso che un anno fa la mia vita stava dirigendosi contro un treno penso di aver superato brillantemente la questione. Sicuramente sono più forte. E il futuro potrà solo essere migliore.

sabato 26 settembre 2009

Matrimoni

Se mai qualcuno dovesse chiedermi di sposarmi sarà in comune. Deciso oggi, dopo l'estenuante cerimonia in chiesa della mia amica Maura, la prima a sposarsi della mia leva. Non voglio vedere i miei invitati sbadigliare, dieci minuti bastano. Poi si deve stare insieme tutta la vita! Cechiamo di non annoiarci il primo giorno!

mercoledì 16 settembre 2009

la strada tortuosa

Ho il blocco dello scrittore. Non riesco a proseguire il mio nuovo romanzo. Ho tutto in mente, la storia, la trama ma non riesco ad andare avanti. Rimango ferma, bloccata, le parole non escono. Come quando hai qualcosa di importante da dire ma non ti vengono le parole. Non dico quelle giuste che non si sa mai quali sono e comunque non sono io a decidere. Scrivere un romanzo è un po' come fare un regalo: non puoi sapere se piacerà. E poi la vita propone strane scelte. E poi a volte io preferisco la strada difficile e a volte rimango troppo a pensare. A volte sono io a rimandare un incontro. Sento qualcosa che manca e forse è questa l'origine del mio blocco. E sento che qualcosa presto arriverà.

martedì 8 settembre 2009

messaggi del buongiorno

Probabilmente la differenza tra un single e un fisanzato sta nel ricevere sul cellulare o meno messaggi del buon riscveglio.
"Buongiorno piccola" cose del genere che arrivano dal fidanzato alle ore più sonnolente tipo le sette del mattino. In piena fase rem ti sveglia un trillo e tu sai in quel momento che c'è un fidanzato dall'altra parte.
E questa è la parte che poi cerchi nei periodi da single, quello che ti manca di lui.
E' possibile che un legame si riassuma in un due parole scritte di corsa prima di andare al lavoror?
In prativa si, in pratica è come dire sei il mio primo pensiero del mattino. Cose del genere. Sdolcinate e noiose. Cose che determinano uno status e ti fanno sentire parte di una categoria. Forse una marea di cazzate.

lunedì 17 agosto 2009

il ragazzo di Montpellier

Ero tornata da due giorni
e già avevo fatto l'amore
io, a savona
tu, a Montpellier.
Ero tornata da due giorni
e già in parte dimenticavo
i piccoli gesti come
i piccoli baci
probabilmente il treno aveva
smussato gli angoli
creato avallamenti.
Il tuo profilo accigliato
quello sì, lo ricordavo benissimo

martedì 21 luglio 2009

Verso Milano

Sul treno per Milano non c’era posto a sedere e ho passato tutto il viaggio in piedi o seduta sul seggiolino in corridoio con l’incombenza puntuale di allungare e ritirare le gambe al passaggio di qualsiasi passante e di alzarmi in piedi al passaggio del carrello delle vivande. Quando non ero impegnata in questi esercizi di educata convivenza ho letto un romanzo. Una storia d’amore dove una lei sfigatissima è abbandonata da un lui bastardo per una stronza con i fiocchi e questa soffre finché non rincontra il suo primo amore del liceo che è diventato ricco e bellissimo e che senza un attimo di indecisione molla la sua fidanzata modella isterica e si innamora di lei, della sfigatissima. E vivono felici e contenti, tutto grazie a facebook.
Io sto andando a Milano per un colloquio, mediaset seleziona giovani laureati per un corso da autore televisivo e io nella vita non ho mai voluto davvero far altro. Anzi vorrei fare tante cose, praticamente tutti i mestieri mi affascinano per qualche verso ma l’autore è sempre stato per me una figura affascinante e misteriosa. E’ colui che crea ma che non c’è. E’ il creatore del successo che non ne è investito. E’ la figura indispensabile nell’ombra. E’ il nome dei titoli di coda. Il grazie a che nessuno conosce di persona. E’ il demiurgo ed io ho sempre voluto esserlo.
Mentre leggo il romanzo e passo le stazioni di Voghera, Pavia e Rogoredo però la mia mente non pensa al colloquio, al sogno e al demiurgo, la mia mente è come fosse sicura e tranquilla, non è in ansia per quello che sta andando a fare. La mia mente pensa a Claudio. Claudio è il mio vecchio fidanzato, dico vecchio perché non sopporto il prefisso ex. Ex in latino vuol dire fuori, ed è proprio il contrario di quello che Claudio è adesso per me. Lui non è più fuori, se fosse fuori lo vedrei invece non lo vedo, non lo incontro, non lo cerco neanche più. Claudio continua a essere dentro di me. Sento che c’è quando mi sveglio, quando leggo qualcosa che mi piace, quando scrivo, quando ballo, quando mangio, quando vado a Milano per un colloquio importante lui è li con me al centro dei miei pensieri. E non riesce a uscire. E’ il Minotauro nel labirinto dei miei sentimenti e sbrana tutti i ragazzi che provano a entrarvi.
Mentre leggo la storia della ragazza sfigatissima mi immedesimo e penso che anche io ho “conosciuto” qualcuno interessante su facebook che vagamente e per pochi istanti mi ha fatto provare qualcosa di “simile” a quell’emozione indescrivibile che era Claudio. Solo che la vita è leggermente diversa dalla finzione e il mio ragazzo sconosciuto è sparito. Chiuso, cancellato dal social net-work senza nemmeno salutare. Questo pensiero mi fa salire la tristezza come il singhiozzo, all’improvviso.
Se Claudio mi parlasse lo renderei partecipe delle mie occasioni di quello che faccio per la mia professione, che ho ancora voglia di vivere. Che mi sento una persona migliore di quella che ha lasciato lui. Una che fa le cose che voleva fare da piccola, una che gli altri stimano, una che ha classe. Lui mi ricorda come una che perde il lavoro, che si distrae parecchio, che mangia schifezze e non va in palestra e che non sa fare un discorso serio. Una che non mai d’accordo con lui, mai dalla sua parte. Quando stavamo insieme si parlava di cosa sarebbe successo se ci fossimo lasciati, lui era sicuro che saremmo rimasti amici, che lui era sicuro di voler diventare un mio amico e che le storie iniziano e che inevitabilmente finiscono e che si diventa amici. Mi ha sempre sorpreso da parte sua questa visione finalistica dell’amore: Le storie inevitabilmente finiscono.
Come inevitabilmente? Come mai ne sei tanto sicuro? In un film si diceva che se ami qualcuno non arriva mai il momento di dire basta è finita. Le storie magari finiscono ma l’amore non può.
Come si fa a chiamare dieci volte una persona in un giorno e nel giro di due ore decidere di non chiamarla mai più? Come si fa a chiamare venti volte la ragazza che ha scordato a casa il cellulare e preoccuparsi per lei e poi decidere di non avere più niente da fare con lei.
Spesso vorrei chiamarlo, Claudio, ma ormai ho paura di non sapere cosa dirgli. Sono passati sette mesi, ho tolto dagli scaffali le sue foto, dagli armadi la sua roba, dai documenti del cane il suo cognome ma ancora dal mio cuore sebbene tenti di pulirlo lui traspare.
Il treno è arrivato in stazione centrale, non fa nemmeno tanto caldo per essere una fine luglio milanese, ho un’ora per mangiare e raggiungere il luogo dell’appuntamento. In effetti potevo dare appuntamento ad un ragazzo di Milano che ogni tanto mi scrive su Facebook, ma mi viene in mente solo ora e ormai è tardi. Magari oggi la mia vita svolta a mio favore.

giovedì 16 luglio 2009

I bimbi non fanno pipì in piscina

Se c'è una cosa che facevo appena entrata in piscina da bambina era fare la pipì. Non importava che ci fossero i cartelli co scritto quanto ciò fosse vietato, non importavano gli ammonimenti di mamma o istruttori di nuoto. Io la pipì la facevo in acqua e con me tutti i miei amici. E ridevamo, e parlavamo di correnti calde e lanciavamo allarmi ma nessuno usava mai i bagni della piscina. E la stessa cosa al mare. Non che fosse igienico, non che fosse educato ma era così. Una consuetudine.
Forse, un modo acerbo e inconsapevole di contavvenire alle "regole". Non si può fare ma non fa male, quindi lo faccio. Fanculo la maestra!
Nessuno dei bambini del campo solare dopo faccio l'educatrice fa la pipì in piscina. Nemmeno in mare. Quando viene lo stimolo chiedono il permesso di uscire e vanno in bagno. Sembrerà una cavolata ma io ci ho riflettuto.
Questi bambini si trovano la giornata organizzata in maniera scientifica, seguono continuamente regole e orari, l'unico momento in cui potrebbero "liberarsi" sarebbe fare la pipì in piscina. Magari in mare che è più comune. Ma scelgono di seguire la regola. Riflettevo con un mio amico: sarà giusto? Formerà adulti responsabili? O questo nuovo mondo infantile fortemente schematizzato e "follemente" ( tutto gli è organizzato e guidato da un adulto) pianificato che adulti li renderà? Sapranno decidere da loro cosa è giusto o sbagliato fare? O passeranno la loro vita a seguire un orario e aspettare un ordine? Riusciranno mai ad annoiarsi senza sentirsi persi?

lunedì 6 luglio 2009

Campo sole, sviste e rivisti

Oggi è stato il mio primo giorno da educatrice nel campo sole di Albisola marina. Esperienza bella, intensa. Io non mi occupo del gruppo, assisto una bambina diversamente abile (se per essere politicamente corretti è corretto dire così). Non so cosa abbia precisamente, del tipo non so il nome della sua malattia se ne ha una, so che ha difficoltà a muoversi, non vede bene e non riesce ad interagire con gli altri. E chi non ha problemi ha interagire con gli altri? Io ho un sacco di problemi anche se sono "dichiarata abile". E da bambina ero anche peggio: ero lenta a correre, non capivo se qualche bambino si era innamorato e quindi non mi "fidanzavo" con nessuno, pattinavo male (negli anni 80/90 usava pattinare, non riuscivo ( enon riesco ancora) a intrecciare i fili per fare gli scoopydoo e altro che ho rimosso.
Con Lara mi trovo bene, e sembra anche lei si trovi bene perchè oggi non si è innervosita e mi ha raccontato un po' della sua vita.
Mentre stavo con lei non pensavo a come sono io, alle mie beghe insomma. Penso sia così essere genitore: non pensi più a te, solo a te come persona unica nel mondo ma metti un altro in prima persona, e gli resti dietro a guardare che lui impari a vivere. Penso sia così avere un figlio.
E mentre pensavo questo e mi sembrava di aver avuto l'illuminazione, di aver capito qualcosa del mistero- vita passa una moto e riconosco il motore come fosse un caro vecchio amico. Era Claudio, e gli occhi mi si sono riempiti di foschia. Non erano lacrime, era umidità, sensazione di lontano, di perso.
"Dobbiamo chiarirci" ho pensato. Poi, con Lara per mano, ho attraversato la strada.

mercoledì 1 luglio 2009

Iran, onda verde, repubblica islamica

In questi giorni l'Iran vede la protesta duramente repressa dei sotenitori di Mousavi, o almeno questo si apprende leggendo i giornali. In realtà quello che sta succedendo in Iran è l'esplosione di una popolazione che vive da anni sotto il controllo strettissimo dello stato. Rivoluzione verde, titolano i giornali, rivoluzione per Mousavi ma si può parlare di rivoluzione davvero se l'intenzione non è sovvertire totalmente un sistema per costruirne uno nuovo e migliore? Qualcuno dei manifestanti iraniani forse parla di emancipazione dello stato dalla religione?O di rivoluzione socialista? A me non sembra. Anche se la stampa ufficiale chiaramente è stata imbavagliata dalle immagini dei blog, dai reportage "rubati" è chiaro che la parola rivoluzione è fuori luogo in questo caso.
Gli scontri, la guerriglia urbana, la manifestazione di dissenso per il governo di Amadinejad è il frutto di una tensione sociale esasperata che ha originato una grande reazione popolare che chiede un po' di respiro.
Non un cambiamento radicale, come esige nella sua etimologia la parola rivoluzione . Gli studenti, le donne e i lavoratori iraniani, credo, chiedano di respirare. Possibilmente senza che lo stato sia informato sul tipo di respiro che stanno esalando. E stabilito questo la parte dove stare è chiara e non devono esistere nè Chavez nè Obama a "comandarci" da che parte stare. La prima libertà è quella di poter e voler pensare. La prima mattonella di quella che dir si voglia democrazia

domenica 14 giugno 2009

Varazze

Varazze all'alba è così bella che toglie il fiato. E' deserta e le prime luci del giorno la accarezzano come una tenda di perline luminose, ancora dorme con tutte le serrande dei negozi abbassate, con gli scuri delle case chiusi, le macchine la attraversano distratta e forse qualcuno pensa che a quell'ora Lei non ha nulla da offrire. C'è chi pensa non offra nulla mai e che quel poco lo faccia pagare caro. Guardatela, è fatta d'acqua, il Fiume che l'attraversa e il mare che le resta accanto e la prende per mano dolcemente, come un vecchio padre e l'accompagna nella sua bellezza. Mi fermo un attimo qui, a metà davanti alla gelateria I Giardini di Marzo nei pressi del comune e attraverso l'aurelia. Ecco, da questa posizione vedo i quattro elementi, sono tutti qui, insieme. Vedo il fuoco del sole che sorge sull'acqua del mare e del fiume, la terra della collina che sovrasta la città e l'aria sottile, sinuosa che dondola leggermente le cime degli alberi vicino alla spiaggia. Varazze sembra una sirena sdraiata in riva al mare, fiera d'esser bella che ti guarda maliziosa e ti invita con la dolcezza del suo canto.
E' in questi momenti all'alba, la notte, l'inverno quando la gente non s'accalca, non la attraversa, non la violenta con i suoi passi di struscio da turista o con quelli svelti e distratti del residente, ma quando la trovi sola che Varazze ti apre il suo cuore di mare, quando crede di non essere vista e scioglie i suoi capelli lunghi al primo sole. Quando l'odore salmastro è così forte che pizzica il naso e lo sciabordio delle onde culla i sogni più belli. Guardatela Varazze all'alba quando i gabbiani planano sui tetti, è bellissima. E' bella sola, non le serve altro.

martedì 9 giugno 2009

Sento come un vuoto al posto dello stomaco, leggo il giornale e scrivono che l'Europa ha votato partiti o coalizioni di partiti di destra, spesso estrema, razzista, xenofoba, cattiva. Coalizioni: i partiti invece di rappresentarci si coalizzano per diventare più forti, usano la pubblicità per carpire il nostro interesse, fanno campagne elettorali perpetue per convincerci, per prenderci (vieni nel grande centro, rifonda il mondo, sali sul carroccio). Tutti noi cittadini non ne possiamo più, li detestiamo, leggiamo libri che ci forniscono gli elementi per detestare gli uomini politici ma quando le elezioni arrivano nel nostro paese, quando i apre un varco, ci mettiamo in politica. Ultime amministrative: paesi di cento abitanti con sei liste civiche. Tutte civiche formalmente, tutte unioni di indipendenti in squadra per guidare il paese. Guidare, comandare, chi diceva meglio cummannare che fottere? Il Padrino?
Anch'io mi sono messa in politica per il mio paese quest'anno, a parte che io non detesto la politica in sè ma il modo italiano di farla, il modo clientelare, anch'io in prima persona ho scelto di cummannare (provare a) invece che Fottere per un po' di mesi di opera di convincimento del prossimo o meglio di campagna elettorale.
Mi hanno trombata alle elezioni con pochissime preferenze e un'obiezione vera e chiara "sono troppo sincera, troppo giovane e ci credo troppo per far bene politica. Non sono credibile"
Abito in una piccola frazione di un comune di cinquemila abitanti ma è lo specchio di ques'ultima Italia, di quest'ultimo mondo.
Questo paradosso, in fondo, mi lusinga anche dopo essermi sporcata un po' le mani a "far politica" sono scettica a crederci

martedì 2 giugno 2009

Erli, fuoco e festa

E' passata da due giorni la quest'anno tanto pibblicizzata e attesa festa del fuoco in località Borgobassi a Erli, sopra ad Albenga. Provincia di Savona.
L'atmosfera era ottima come sempre nel borgo, ma forse (ed è opinione mia) maggiormente simbiotica e armoniosa fra i partecipanti. Alcuni che ogni anno si ritrovavano alla festa (da annio sempre l'ultimo finesettiamana di Maggio) non c'erano per problemi personali e lavorativi. Alcune persone che non avevo avuto modo di conoscere gli anni precedenti, alcuni passaggi sconosciuti ora esplorati.
Contenta di esserci stata, di aver letto male un brano tratto da amore a Marsiglia della Francesca Mazzuccato e un pochino meglio (forse) quattro mie poesie. Contenta d'aver mangiarto e bevuto divinamente e di non essermi persa dietro a pifferai magici a cercare il bianconiglio che, ormai lo so, è tutt'inganno e poco più.
Contenta di aver fatto da sola mezzo bagno alla cascata e di essere rimasta in silenzio senza provare paura. Felice dei discorsi uditi o fatti e di quell'emozione pura e genuina che ad un punto della sera mi ha accolto e che ancora adesso (per ora) non mi ha lasciato. Contenta di averla provata.

sabato 23 maggio 2009

carcere duro, l'apocalisse, Obama e Osama

In campagna elettorale si promettono tante cose, sembra la via più facile, viene quasi naturale ma è così. E' così che Barack Obama con il suo charme afroamericano di tagliente avvocato durante la sua faticosa ascesa alla casa bianca promise di abolire il carcere di massima sicurezza di Guantanamo. L'allora candidato presidente nell'enfasi nuova dei primi vagiti della sua campagna elettorale aboliva, toglieva. Poi, il futuro presidente, rinvigorito dal crescere del consenso della gente parlava di regolamentare, di non chiudere ma di controllare che i detenuti non venissero torturati. Che fossero detenuti e non prigionieri.
Ora Obama, il nero è presidente degli Stati Uniti d'America e Guantanamo è ancora la stronza galera, il tempio dell'ultima frontiera della tortura, il simbolo della cancellazione della dignità umana, sia dei carcerati che dei carcerieri.
Obama ci ha provato ma il congresso (praticamente riveste il ruolo del nostro parlamento) non ha promosso il provvedimento. Tutti contro: repubblicani e democratici. Conservatori (e si capisce) e progressisti (e si fa più fatica a capire).
Il mondo è reazionario, adesso anche quando mette la maschera progressista, anche quando lo chiamiamo di sinistra.
da qualche tempo lavora meno alla sua campagna Osama Bin Laden, quello che arruola milioni di persone e le arma e le addestra e butta giù il simbolo dell'Occidente imperialista ed invasore, fa saltare i treni e manda videoclip. A dirla così qualcuno potrebbe pensare che sia un gran benefattore, uno che sicuramente posti di lavoro da terrorista suicida ne trova, uno che è lo sceicco del terrore.
Osama, lo sceicco dell'apocalisse, la scusa per vendicare una guerra persa (anche se, in verità, perdendone un'altra), la scusa per esportare democrazia e oleodotti, la scusa per il patto import democracy - export oil.
Campagne elettorali diverse, con esito differenti ma paragonabili nei fini.
Tutte e due "i candidati" hanno fatto promesse: uno sanità pubblica alle fasce di reddito basso e chiusura di Guiantanamo l'altro libertà dall'invasore e un po' di soldi alla famiglia dell'attentatore. In più il secondo candidato ha Dio dalla sua, e promette sette vergini disponibili e bellissime all'ingresso del paradiso, tra le altre cose. Cose diverse e non paragonabili, o che paragonarle suona politicamente scorretto o semplicemente di cattivo gusto ma al fondo resta il concetto che la politica di oggi è tutta campagna pubblicitaria- campagna elettorale. Guardate i "nostri" politici come ogni giorno lanciato lo slogan, ( a volte anche con jingle e veline) ci impongono qualche loro prodotto con il nome di legge.

giovedì 21 maggio 2009

limitature, aggiustamenti

Ho un po' aggiustato la poesia Rovescio, io sono fatta così quando scrivo qualcosa me ne innamoro (non sempre, solo quando pubblico qui), poi passa qualche giorno riprendo in mano gli stessi versi e taglio o aggiungo o mi domando cosa mai abbia scritto due o tre giorni prima. Non perchè sia labile io ma perchè son "cose" basate sulle percezioni quindi, semmai (concedete) la "poesia" è labile. Quando non è eterna, quando non arriva all'universale ma non credo sia questo il caso.
Tutto ciò per dire che ho cambiato un verso di Rovescio e la rimetto online.
Il gioco stupido potrebbe essere individua nel testo il verso o i gruppi di versi cambiati. Anche se sa di esercizio da libro di grammatica...forse

Rovescio

Il mare infrange
Spacca la battigia
mentre il sole scurisce i miei lividi,
il vento di ovest
scorazza intorno le rimesse mie vesti
i passeggianti sulla strada fluiscono
sono fiume di selciato
i gabbiani girano in cerchio
tamburi echeggiano lontani, da qualche staccionata
di spiaggia affittata
non è nitida la mia immagine a me stessa
non distinguo subito se è fuoco o festa.

Dopo, come se fosse vento un’idea soffia in mente e
I gabbiani diventano colombe e
Il mare sembra danzare ai margini
Della strada ferma di traffico
L’asfalto stracca finalmente riposa e
Dalle auto sento la musica
Tamburi radunano a festa!
L’aereo lascia la scia della pace

Ora, il cielo è simile ai miei occhi e
Presto anch’io sarò pronta a ripartire

sabato 9 maggio 2009

Polaroid

Ho appreso dai giornali che Florian Kaps, austriaco disegnatore di siti web e appassionato di Polaroid ha rilevato a Enschede, in Olanda, l'ultima fabbrica europea di macchinette istantanee con l'obiettivo di rimettere in vendita l'oggetto surclassato dall'avvento dell'era digitale. Ci si stanno mettendo, lui e un pugno di operai e 1,2 milioni di euro con la sfida di rimettersi in marcia sul mercato nel 2010, sfida anche contro la globalizzazione e l'omologazione delle masse.
La polaroid, inventata in America daEdwin Land è stata una vera e propria rivoluzione. Andy Wahrol ne era "maniaco", portava la sua Big shot sempre con lui e scattava foto istantanee a tutti gli ospiti della sua factory, le foto di polaroid erano le sue modelle per le serigrafie e le altre opere pop.
La polaroid ha un grande fascino perchè cattura l'istante vero, la frazione e te la scatta senza filtri e te la consegna pronta senza mostrartela prima. Non so se mi spiego: la macchina digitale quando decidi di fotografare un oggetto o una personea ti da un sacco di informazioni, quanta luce, l'angolazione, il colore e altro e poi ti avverte su cosa stai facendo inquadrandoti l'immagine. Sei tu che scegli come modificare la realtà e una volta stampata l'immagine non ci sono più grandi segreti da rivelare, infatti a volte ci dimentichiamo o scegliamo di non stampare l'immagine catturata perchè essa non reca più segreti, è un attimo che abbiamo accuratamente scelto e confezionato. La polaroid no, la polaroid è l'attimo che ti sceglie, lo scatto è il momento reale ed è un segreto finche non viene stampato, non asciuga, non appare e spesso è molto diverso da come te lo eri immaginato cinque minuti prima quando pensavi di averlo catturato. Quando lo vedi stampato, magari è lui che ha catturato te, il tuo soggetto in un momento unico e irrepetibile che ti eri perso e che, forse non avresti più rivisto.
La Polaroid Usa, sorpresa e penso, infastidita dal progetto impossible (come è stata battezzata la società) di Enschede propone a sua volta una macchinetta digitale con incorporata una ministampante e annuncia che quella sarà la novità che sconfiggerà per sempre la polaroid. La battaglia sarà difficile. Duello fra fatalisti e strutturalisti. Fra difensori del matrimonio programmato delle immagini e della loro avventura emotiva. Non so chi vincerà, magari semplicemente la modernità avrà la meglio e l'istantanea tradizionale rimarrà appannaggio di pochi artisti o appassionati o l'impresa olandese, il sogno di operai e di un sognatore, avrà la meglio. E polaroid tornerà ad incantarci.

domenica 3 maggio 2009

Mare, spiaggia, vento: diritto e rovescio

Oggi sono andata a spiaggia e per quest'anno è la prima volta. Ho ascoltato un po' di musica, letto ( sto indagando su quella che fu La Repubblica di Torriglia durante la resistenza italiana), guardato il mare, senza ancora fare il bagno e guardandomi attorno ho scritto una poesia.
Si può dire, sarà stato il mare che oggi era molto limpido o sarà stato il vento o il cielo, qualsiasi cosa sia stata a ispirarmi la poesia è stata scritta e la riporto di seguito. Il titolo è rovescio perchè a volte quello che nei pensieri si presenta come dritto, sinonimo di giusto, di consigliato, si rivela rovescio nella realtà e cose che razionalmente diresti infattibili, non utili, come le maglie messe a rovescio, a volte in realtà si rivelano le cose più giuste che avresti potuto fare. Un po' come andare al mare da sola, anche se c'era un po' divento e un'"allarme traffico da rientro" oggi pomeriggio.

Rovescio

Il mare infrange
Spacca la battigia
mentre il sole scurisce i miei lividi,
il vento di ovest
scorazza intorno le rimesse mie vesti
i passeggianti sulla strada fluiscono,
sono fiume di selciato
i gabbiani girano in cerchio
tamburi echeggiano lontani da qualche staccionata
di spiaggia affittata
non è nitida la mia immagine a me stessa
non distinguo subito se è fuoco o festa.

Dopo, come se fossi vento frulli in mente e
i gabbiani diventano colombe e
il mare sembra danzare ai margini
della strada ferma di traffico
l’asfalto stracca finalmente riposa e
dalle auto sento la musica
tamburi radunano a festa!
l’aereo lascia la scia della pace

Ora, il cielo è simile ai miei occhi e
presto anch’io sarò pronta a ripartire

mercoledì 29 aprile 2009

la costante della vita è il cambiamento

Se ci pensate l'affermazione è coerente e verificabile infatti, biologicamente si cambia continuamente dalla crescita all'invecchiamento con annessi e connessi, le situazioni politiche cambiano e come non notarlo specialmente se vive in Italia, le vicende sentimentali cambiano anche dando una parvenza di stabilità, il fidanzamento o il matrimonio si può rompere o perdurare ma è certo che cambierà modalità d'epressione, l'arte cambia anzi direi che esprime il mutamento, il tempo cambia e si altrenano stagioni e perturbazioni specialmente in questo periodo. Il testo cambia, nel ritmo con la punteggiatura, nel significato con le parole. E potrei andare aventi all'infinito ma chiedo a chi legge (sarete quattro ma non vorrei essere ottimista o escludere qualcuno), nella vita chi è o cos'è K (o anche x chiamatela come volete) la costante che varia e fa variare tutto? E soprattutto ha senso porre una domanda del genere?

giovedì 9 aprile 2009

Il sesso unisce o divide?

Nel sentire comune il sesso tra persone è l'inizio di una relazione intima a meno che non sia mercenario.
Ma quando una relazione inizia può essere che la divergenza di vedute, il modus operandi il sesso guastare un amore? E se due persone non riescono a capirsi a letto possono stare insieme anni? Perchè?
Può essere che fare sesso non c'entri niente con fare l'amore?
Se il sesso non c'entra con l'amore è solo questione di leve e di forte centripete quindi diventa un trattato di fisica. A me sembra una perdita di significato. anche se resta il significante.
Exursus storico: nel mondo antico il sesso era anche la fine di un percorso di conoscenza quindi univa, nel mondo medievale era in generale danno, peccato o ricreazione durante il carnevale, tirando le somme disuniva; a corte era svago o presa d'eredità secondo me univa; nel novecento era o matrimonio o bordello e in quest'epoca si apre il dualismo perchè il matrimonio unisce ciò che il bordello tende a dividere.
Potrei stare qui a scriverne ore senza arrivare ad una scelta soddisfacente, forse prima bisognerebbe stabilire cos'è fare sesso (che suona anglosassone e freddo) e cos'è fare l'amore. Ma questo che in ultima analisi chiamerò fare avvicina o allontana?

martedì 7 aprile 2009

PARTECIPA

Ecco il nome della lista civica per le prossime elezioni comunali del comune di Quiliano ovvero il mio comune di residenza.
Partecipa nasce con l'intento di proseguire il metodo innovativo che l'attuale sindaco ha realizzato in due legislature coinvolgendo i cittadini nel governo dell'ente locale, facendo partecipare la collettività (partecipa, appunto) alla costruzione di un percorso da ideare e realizzare insieme.
Partecipa nasce dalla convinzione che l'amministrazione comunale debba tutelare e salvaguardare gli interessi dei cittadini e del territorio locale attraverso la cultura del buon governo e della collaborazione.
Il candidato sindaco è Valtero Sparso attuale assessore ai lavori pubblici, candidata vicesindaco è Nadia Ottonello attuale consigliere comunale con delega a Servizi sociali, sport, gemellaggi, patti di solidarietà, servizi demografici.
La lista è composta da persone giovani, presenti sul territorio e motivate ad impegnarsi per il mantenimento e l'accrescimento del benessere del loro comune.
E, in rappresentanza della frazione di Cadibona, ci sono anch'io!
Vi terrò informati

mercoledì 1 aprile 2009

Regno Unito: L'Italia è all'ombra del fascismo

Ogni tanto leggo The Guardian per un motivo abbastanza futile: lo legge Nick Hornby che è una persona intelligente, secondo i miei canoni.Il titolo dell'articolo che tratta la nascita del partito del popolo delle libertà è quello, per il giornale inglese non abbiamo mai rotto definitivamente con il ventennio e anche se la Costituzione del 1946 sancisce la nascita di uno stato liberale a livello politico si nota e si è sempre notata una volontà di ritorno al fascismo.(Esempio M.s.i).
Fine settimana tutti i mezzi di comunicazione di massa ci hanno coinvolto nella fusione di due partiti, Alleanza Nazionale e Forza Italia, e alla creazione di un nuovo grande patito "moderato". Il presidente si è votato per acclamazione, come allo stadio durante una partita dei mondiali di calcio. Le televisioni hanno filmato onorevoli e altri personaggi politici applaudire e urlare sguaiatamente, Berlusconi (capo, presidente, segretario, deus ex machina) ha fatto un bel discorso dove ha ribadito la caccia ai comunisti (non al comunismo come filosofia politica, i comunisti in quanto persone), la nullità dell'opposizione e ha declamato più volte il nome del suo nuovo partito: Popolo delle libertà.
Per me è strano sentir parlare di popolo e bisogni del popolo da un grande imprenditore ma quando parla il premier la sensazione è sempre quella di aver perso da qualche parte un qualche passaggio fondamentale.
Il P.d.l. è un partito di centro destra moderato e progressista: ci sono dentro ex neo fascisti, ex socialisti della prima repubblica, radicali.
E' un partito giovane, per i giovani ha detto il suo presidente (73 anni se non sbaglio). Non commento, solo una domanda: "Dov'è che l'ho già visto Rauti?" Aiutatemi ero piccola non ricordo bene, e voi?

venerdì 27 febbraio 2009

succhi di frutta

Sono le 17 e posso dire abbastanza sinceramente di aver trascorso una prima e seconda parte di giornata in modo frenetico e appagante. La frenesia mia appaga solo me in realtà perchè di solito sono pigra e lenta; così ogni tanto mi programma una giornata con mille impegni per darmi la carica, tipo una sveglia a corda o un carillon, che come immagine mi piace di più. Si sono allungate un pochino le giornate, io sono molto meno depressa e repressa di com'ero un paio di mesi fa, sono tornata in patria, quando dico patria e penso all'Italia mi vien subito da ridere come un'isterica però la amo, l' Italia. E' un po' come una donna bella ma completamente fuori di testa che se la corteggi non ti da nessuna sicurezza e poi ti sorprende. Almeno, io la vedo così la signora Italia che si veste Armani e compra l'insalata al supermega discount perchè non ha più i soldi per mangiare. Ahi me mi. Ora pubblico perchè la macchina infernale qui sta per svenire dato che ha già finito la batteria, altro che note-book la mia agenda diario si scarica solo una volta all'anno, anzi la scarico io cioè la butto via sennò lei rimarrebbe intera nei secoli dei secoli, mica si polverizza ogni due ore...tecnologia canaglia.
Saluti

mercoledì 14 gennaio 2009

ecco uno di quei giorni che mi scoppiano le parole di bocca e non so se questo e'il posto, battendo su una tastiera internazionale dove non trovo apostrofi e virgole.
Io vivo ad Utrecht, da un mesetto. Un'altra donna mi ha soffiato il fisanzato e non vivevo bene in Italia. I guai che ha combinato questa non li dico. Oggi, con questo petto che sento quasi scppiare, questa voglia di piangere forte per strada,con queste lacrime tenute chimicamente negli occhi sono uscita per isitare bene la mia citta. bene e da sola, per conoscerla a tu per tu. Passeggiavo, cercavo lavoro (ci sono delle agenzie apposite per stranieri) tanti pensieri. Ho trovato una bancarella con dischi usati e libri. Io adoro fermarmi sulle bancarelle e mi sono fermata: ho comprato una raccolta di canzoni, anche melense e schifose, ma in mezzo a tutto c'e one a man loves a woman di Percey Sledge. Non sono una fan ma...quel canale, la bancarella, io straniera, queste voci che sono rumore incomprensibile, la voglia di casa e di non tornare mai piu, mi sentivo nonostante tutto carina...tutto questo. L'ho comprato e il commesso mi ha guardato come stessi per andare a fare l amore con qualcuno, ha ammiccato. In realta, che e sempre diversa, sono la cosa piu distante che ci puo essere da una donna innamorata. Quando e successo, che lui se ne e andato gli ho augurato le cose peggiori, che lei fosse fedifraga e subdola. ma ora che so che lei e davvero cosi'non sono contenta, odio che lui soffra. Come si puo mettersi con due persone contemporaneamnete. Brutta domanda vero? Ora so anche il nome di questo primo o secondo uomo, potrei metterlo. Ma che servirebbe?