ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

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mercoledì 8 dicembre 2010

Scrivere come accatastare parole

Stamattina riflettevo su come sia più facile accatastare parole piuttosto che scrivere. La prima obiezione è stata che per scrivere ho bisogno di mettere in fila una di seguito all’altra concatenandole serie di parole ma non è così. Questo non significa scrivere, semmai questo è fare le collane, sostituisci “perline” a “parole” e hai fatto .

Scrivere vuol dire comunicare in modo chiaro qualcosa a qualcuno e se ho deciso di “fare letteratura”  devo mettere in conto la cosa in più, ovvero devo saper comunicare un concetto in maniera chiara e veloce a qualcun’altra e devo anche provocare una sensazione. Leggendo certe pagine invece mi sento di fronte ad una catasta di parole che magari mi trasmettono una sensazione però non mi comunicano nulla di concreto. Trovo sia difficile unire le due cose, trovo sia difficile essere uno scrittore.

Lo scrittore deve avere in sé queste due capacità per definizione, altrimenti è un letterato.

andando avanti ho pensato che fare lo scrittore è noioso, sia che scrivi a penna o batti tasti su una tastiera è annoiante. Anche se stai costruendo mondi e personaggi in fondo, ogni tanto ti alzi per far due passi e ti accorgi che sei solo in una stanza. Però quasi tutte le persone che conosco ambiscono a fare gli scrittori, scrivono. E si annoiano. E poi dicono: “Ah io scrivo per me” e allora si torna alla definizione di scrittore di qualche riga fa. E allora io dico che se scrivi per te non comunichi e se non comunichi non sei uno scrittore. E allora perché tutti si annoiano?

Perché la vita è un pendolo che oscilla dal dolore alla noia e dalla noia al dolore, il pendolo pendola. Lo scrivevano Leopardi e Schopenhauer nello stesso periodo e dunque tutti ci hanno creduto. E siccome loro si possono ridurre entrambi a due scrittori, lo scrittore pendola sulla noia.  La noia è meglio del dolore.

E perché io scrivo?

Bah, non lo so. Io da piccola volevo vincere il Festival di Sanremo…

venerdì 5 novembre 2010

Punk is not dead... and I'm really alive

Ultimamente riscopro me stessa, anzi sono in viaggio dentro di me alla ricerca della vera me. Molto stupido da certi punti di vista, sono 29 anni che vivo con me e ancora non mi conosco? Boh. A questa domanda retorica non so rispondere. In effetti da quando esco con me come se uscissi con una persona diversa da me ( qui in inizia la follia o magari la sanità) mi conosco. Anzi mi riconosco e so per certo che per chissà quale ragione mi ero persa. Persa dove? Boh. Ecco un'altra domanda difficile. Credo persa nel mondo, come diceva Morgan, o magari persa dentro di me come Alice che mi piace di più come immagine. E più vado avanti nel riconoscermi noto che sono sempre la stessa, quella del giornalino di classe, quella delle recite, quella del "io ballo da sola", quella del diario con scritto in grande "punk is not dead" e più piccolo tra parentesi "and I am really alive". Sono passati anni ma se mi volto indietro e analizzo, forse rimurgino, sul passato io non ricordo altro e sono tutti ricordi belli, sereni. E allora dov'era quell'altra me che cercava di essere diversa da lei stessa per compiacere chissà chi? Boh. Magari nell'altra dimensione, al di là dello specchio, persa nel labirinto o in qualche altra metafora migliore. A chi mi chiede chi sei? Rispondo "sono Chiara". E cosa vuoi fare da grande? "esattamente questo".
E lascio campo libero agli oppositori.

venerdì 15 ottobre 2010

LA VIOLENZA NON HA GIUSTIFICAZIONE IN TEMPO DI PACE

E' sempre comodo nascondersi dietro una dottrina, un'idea, un'ideologia, un'ossessione che diventa fanatismo ma è sempre orrore quando la morte strappa la vita. E se è un umano che uccide un altro umano nessuna bandiera ha il colore giusto e la sua stoffa è sempre troppo corta per avvolgere la bara che contiene il corpo del nemico. E se tu sei uomo la colpa è sempre tua che vedi e taci. Quando un uomo ammazza un altro uomo in nome di una convinzione è sempre MORTE. E se sei umano anche tu, se appartieni alla specie, SEI SEMPRE COMPLICE.

mercoledì 13 ottobre 2010

CONGIUNZIONE AVVERSATIVA

Dici che non vuoi la mia uva perchè non è buona
dici che hai una vigna bellissima e con lei fai ottimo vino
dici che versi il vino della tua vigna in fiaschi fantastici
e che lo vendi bene e ci guadagni
e dici anche che la mia uva, se voglio, la userai come modella per una natura morta o la terrai in frigo per succhiarla solo quando ti brucia la gola

acini
raspi
BALLO SENZA SOSTA
tempo delle mele

*** MA ***

Sei tu quello che cerca ME di notte nel letto
sei tu quello che mi strappa la carne dall'osso e la mangia
come cane con occhi scintillanti
sei tu quello che mi lecca l'anima
sei tu quello che mi sbrana il cuore

unico
uguale
PRIMO E ULTIMO
grande amore

mercoledì 1 settembre 2010

Geddafi...ghe da fà?

Gheddafi in questi giorni è stato in visita a Roma, dai giornali si evince che lo scopo della visita era "lezioni di Corano".
Come?
Si è contornato di belle ragazze adoranti e pronte alla conversione?
Perchè nessuno si è chiesto come mai il nostro presidente del consiglio non gli ha detto che l'italia è un paese laico, che in Italia le donne sono libere nei limiti del loro volere e che lui non si deve permettere di offenderci.
Cosa? Gheddafi fa notizia facendo una super elemosina a un cameriere tunisino? Come? Nessuno si scandalizza? Ma neanche a un italiano l'ha data la mancia...
Nessuno si indigna o si fa delle domande?
Sarà mica che stiamo ancora chiedendo scusa per l'incidente diplomatico della lega nel 2002? se non ricordo male. Gheddafi che permaloso! In fondo i tuoi profughi te li ridiamo...

lunedì 9 agosto 2010

Onda

Avvolta dalle tue onde riesco a sentire
il caldo tepore delle mie mancanze.
Ora respiro aria carica di luce
brillo, sfolgoro come un dardo
rischiaro la stanza
e mi aggrappo alla certezza della tua presenza
nella pienezza di questi minuti
Sento che non riuscirò a sopravvivere ad un'onda così grande
da molto sono surfista su muri d'acqua
vivo a testa in giù e il sangue mi da alla testa!
Sento che sono le ultime bracciate
che non riuscirò a nuotare oltre
in quest'acque infestate di pescecani
sento che guadagnerò la riva e mi metterò a correre
verso terre lontane, terre di pace.
Non ho più la forza per sfidare quest'onda!

martedì 13 luglio 2010

Amori vrtuali

Da un po' di tempo, la sera in settimana non esco. Resto a casa, davanti al computer e chatto. E trovo in linea varietà infinite di persone...disperate. Come me. Persone che vogliono una relazione, del sesso, un'amicizia. Persone come sembra non ce ne siano in giro. Io mi metto li e ascolto, a volte assecondo, a volte scherzo o mi faccio imbarcare in progetto di incontro che chiaramente rimangono a livello di possibilità non realizzata. E durante il giorno a volte mi trovo a pensarci, a pensare a quelle persone, a quelle storie...
Come mai è così difficile conoscere gente per strada? Abbiamo paura? Dobbimo essere protetti dal mezzo del computer che ci copre che ci nasconde. Alcuni ragazzi non vogliono incontrare, preferiscono parlare di sesso o al limite vedere il sesso in web-cam. Se proponi di farlo davvero spariscono. Perchè? Forse perchè abbiamo imparato a fare economia di risorse. I rapporti veri sono faticosi, richiedono impegno, mentre via internt quando non ho più voglia posso spegnere, scrivere "ciao" e andarmene. Anche il sesso virtuale è molto meno dispendioso dal punto di vista "calorico" Deciso io quando inizia, aggiungo il piacere e smetto. Non devo assecondare nessuno. E il fatto di sentire una voce dall'atra parte del telefono da l'illusione di non masturbarsi ma di fare sesso realmente. E quindi va meglio e ci si barrica dietro il computer...

martedì 15 giugno 2010

Come gestire una relazione

Coem gestire un rapporto fra due persone? Come si pianificano gli incontri, come si dosano le parole per avere una comunicazione il più "ecologica" possibile?
Io non lo so. Per lo più incontro persone che non vogliono avere una relazione e me lo comunicano mentre la stanno avendo con me. E a me viene sempre da pensare che se, tu che mi stai parlando, cioè ti stai relazionando a me, e non per caso ma perchè abbiamo deciso di vederci, o tu stesso hai deciso di vedermi e mi hai convocata, tu non vuoi una relazione non capisco perchè sei qui. A me sembra il caso dell'avventore di un birrificio che seduto al bancone con una bella birra davanti dice: "in questo periodo preferisco non bere birra". Cosa ci fai in birreria, allora? Stai a casa. Allora che si fa? Instauri una relazione con uno che non vuole una relazione: una non-relazioni. In fondo, se ci sono i non-luoghi possono esserci anche le non-relazioni. Che poi, io per relazioni ho sempre inteso due pagine con il riassunto di un evento già concluso. Esempio: Mario fammi una relazione della gita scolastica per venerdì! Quindi già in termini definire realzione un rapporto fra persone in fieri è ampiamente confutabile. O almeno, posso capire questa parola al passato...si, anni fa ho avuto una relazione (riassunto di un ebento concluso) con un tizio...
Comunque avere una non-relazione è difficilissimo. Prima di tutto, ogni azione non è definita da un ruolo socialmente accettato. Quindi fioccano i malintesi, soprattutto perchè la persona che non-si-relaziona (sulla carta) tende a vedere come "fuori-protocollo" qualsiasi iniziativa. Probabilmente perchè in termini logici la non-relazione per funzionare deve necessariamente non-svolgersi. Ogni volta che si svolge perde il non- e diventa relazione cosa scartata fin dall'inizio. Ma quale persona vuole una non-relazione? Di fondo un po' tutti noi perchè abbiamo paura di metterci in gioco, poi tutti i depressi insicuri, ipocriti. L'insicurezza di esitere direi, la volontà di suicidio tradita, l'etica della non condivisione e l'ipocrisia di pensare: "io te l'avevo detto".
E chi ha una non-relazione, ha un rapporto falsato con l'altro che è costretto a giocare ad un gioco di ruolo tirando ad indovinare le regole, e non ha il coraggio delle proprie azioni. Tanto che le non-relazioni finiscono con un sms di rottura e nessun ricordo felice

sabato 5 giugno 2010

Poesia non è raccontare una storia lunga

in un mondo che corre veloce ha ancora senso scrivere una poesia lunga cinquanta versi? Una poesia lunga cinquanta versi per descrivere un'immagine? Come puoi pretendere che qualcuno si fermi sette minuti per leggere una poesia lunga quando ci sono racconti in prosa che in una fermata di metro ti raccontano tutta una storia. come puoi fermare un attimo per cinquanta versi e pensare che qualcuno lo colga. Credo che sia per quaesto che la poesia è diventata per pochi membri di un élite.Ha perso il contatto con la realtà, con la gente, non si è adeguata alla contemporaneità. La poesia è la descrizione di un attimo, un sentimento a fior di pelle non può essere brodo allungato. Non si ferma a spiegarti. La poesia è una coltellata, non hai il tempo di pensare che già stai sanguinando.

domenica 28 febbraio 2010

Pensando sull'onda anomala

Gli esperti dicono che s'è mossa la zolla dove s'appoggia l'Oceano Pacifico, la crosta terrestre è fatta a zolle daltr(onde) il mare dopo questo movimento non poteva che alzarsi e l'onda abbattersi sulle coste dell'America Centrale e visto che è nella natura dell'onda innescare una reazione a catena tipo la "ola" è naturale che l'onda anomala arrivasse fino al Giappone. Ed è chiaro che se si muove la zolla dove appoggia l'oceano ne risentono anche le zolle che intrinsecamente tremano per natura, se tremano tantissimo è terremoto.
La terra è così: poggia su una superficie liquida. Naviga sulla lava con una zattera. Ha un essere precario fondato sul disordine. E' in equilibrio su opposizione di forze. Ed è un ente finito.
Mi sono chiesta questo:

può essere che l'nfinito si fondi sul non essere e sia questa la ragione per cui l'nfinito non sia pensabile e quindi calcolabile? Infinito può coincidere con non essere? Se la risposta fosse affermativa anche la terra come pianeta sarebbe un ente finito in quanto pensabile e misurabile, per cui come ogni ente finito con una nascita, uno sviluppo e una morte. Così come tutto lo spazio e senza mettere in discussione le teorie di Einstein, come il tempo. Se tutto ciò fosse dimostrabile non ci sarebbe nessun dubbio sull'apocalisse che essendo anch'essa un ente finito sarebbe perfettamente calcolabile.
Se questa tesi diventasse scientifica non si avrebbe però nessun margine di speranza sull'esistenza di Dio.
Sul piano etico far coincidere l'infinito con il non essere può avere un effetto positivo su noi umani? Bisognerebbe rifondare ogni filosofia morale perchè ognuna comprende almeno uno spiraglio di infinito.
Può essere vero che per esserci come persone necessitiamo dell'infinito? O come antitesi possiamo avvalorare l'ipotesi che l'infinito ci pervade al tal punto da rendersi inconoscibile?

lunedì 1 febbraio 2010

Come fanno i m...

Come fanno gli immigrati a mandare ai loro cari un po' dei pochi soldi guadagnati? In un anno fra tutti hanno mandato più di 30.000 euro , ho letto sul giornale.
Risparmiare? Risparmiare tutto, direi.
Io con 430 euro netti al mese non ho risparmiato mai nemmeno un cent, anzi non arrivo mai oltre la seconda settimana. Forse io non sono molto brava in economia domestica...
e non so vivere, non sono capace ed è una grave mancanza, non riesco a viovere con poco, ad essere solidale con i miei cari ( ho letto che non solo gli immigrati mandano soldi alla famiglia ma anche agli amici o ai vicini di casa se ne hanno bisogno), non riesco a sacrificare e a sacrificarmi.
Ma che persona sono? Non riesco a sopravvivere da sola con un milione delle vecchie lire? Molti di loro, ci riescono anzi avanzano una bella somma da spedirte a casa.
Propongo che organizzino un corso di economia domestica a noi italiani, almeno a me servirebbe

domenica 17 gennaio 2010

Quando ti prende Cupido non puoi far nulla

Mi sono innamorata.
Ora inizieranno i guai seri.
Non credevo
Non pensavo
Non volevo però
Mi sono innamorata.
Come l'ho scoperto?
Il mio precedente innamorato a breve sposerà la sua nuova compagna e sono felice per loro, o meglio non me ne importa nulla.
Che casino...ora che andava tutto così bene nella mia vita è bastato un attimo di distrazione e sono nuovamente caduta innamorata.
Morale della storia malnata e che male finirà? Chiara non impara nulla dai suoi errori.
Ma davvero mi sono innamorata?
Io non dico nulla, potrebbe essere tutta una grande cazzata!