ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

Cerca nel blog

sabato 27 ottobre 2007

QUANDO "L'ARTISTA" SI DICHIARA

Per rispondere ad un amico che in risposta ad mio pezzo del 24 ottobre ha scritto che secondo lui valgo di più come poetessa che come narratrice metto di seguito una mia poesia che è anche una dichiarazione di poetica:

DIFFICOLTA’

Mi rendo conto solo ora della difficoltà
di scrivere di te
che non mi dai problemi
che non mi dai tensioni
che non mi dai dolori

Mi rendo conto solo ora
che solitamente scrivo in memoria di un dolore
di un rimpianto,
di qualche amore che si è spento,
dei deboli della terra
della morte,
della guerra,
di qualcosa che sta nell’ombra
tra cielo e terra

Mi rendo conto solo ora
che le mie parole sono tutte brutte
i miei suoni nascono dallo scoglio
e mi è difficile scrivere di te
anche se, intensamente voglio

Questa è per te
che mi sollevi dalle mie paure
che mi sostieni nelle mie lotte
che fermi la scure del tempo
e ne allontani la fine e il suo lamento.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara. Non so se questa si può definire una dichiarazione di poetica. Forse lo è anche, in un certo senso. Ma è la dichiarazione soprattutto di ciò che hai vissuto: le parole mica nascono da sole. Le parole significano. Qui dichiari la tua vita - o almeno un pezzetto dell’infinito che c’è nella tua vita. E poi... Poi, beh, è una dichiarazione e basta, una dichiarazione di quelle che si fanno a un uomo. L’hai messa qui in risposta a me ma so bene che non è per me. Anche se le impossibili cose che scrivi negli ultimi quattro versi avrei il coraggio di tentarle, eccome. Beh, una, la più facile, sostenerti in qualche tua lotta, un po’ l’ho fatta. Ma stiamo tranquilli, niente voli. Per carità, parliamo d’altro: ti è arrivato il libro di Galimberti? Non tutti lo stimano, ma in quel libro sul nichilismo è chiaro ed efficace, mi pare. L’allarme di Lodoli citato a pag. 98-99 è esagerato, ma forse necessario; interessante il capitolo sulla droga, pag. 65, che mette in evidenza i limiti delle campagne di dissuasione basate sul «basta dire di no». C’è invece un grande sì da dire, l’unico che può salvare, il sì alla vita con tutti... i suoi tavoli traballanti, che devi cercare qualcosa da mettere sotto la gamba perché si fermino; ma poi quando sono fermi vai a cercare qualcos’altro per farli traballare (come bene esprimi nel «viceversa» del sottotitolo del tuo blog). Ciao, affettuosamente.

Chiara Borghi ha detto...

Il libro di Galimberti l'ho iniziato (è arrivato ieri), è molto chiaro e l'argomento trattato davvero interessante. Pensandoci, ritornando indietro se lo si potesse fare userei il nichilismo e i giovani come argomento per la tesi di laurea.
Sulla mia poesia, io la vedo come una dichiarazione di poetica che nasconde una dichiarazione d'amore per Claudio, certo, come tu stesso hai capito. Notte

Bhuidhe ha detto...

Ho notato a volte anch'io la difficoltà di scrivere di una felicità o una positività - è vero che a volte ci si scrive con molto più slancio quando feriti e sanguinanti. Questo forse perché il dolore lo contempliamo e la felicità la viviamo. Tant'è che ho trovato molto più facile scrivere sul lutto per mio padre che per la felicità e l'amore che mi ha donato in tanti anni. Boh, continuo a provarci però, non si sa mai che con la santa pazienza e testardaggine non ci si arriva a qualcosa di bello!
Jane

Chiara Borghi ha detto...

si, credo anch'io il dolore si contempla e si oggettiva per sopportarlo in poesia o altro. la gioia si vive e basta

Anonimo ha detto...

Eppure anche la gioia può generare poesia. La felicità piena preme anche lei, come il dolore, per esprimersi. Solo che forse è più rara! Ho scritto, per fortuna, anche poesie di felicità, come questa, scritta nel 2002, quando una ragazza sognata è diventata davvero la mia ragazza (per qualche mese, almeno!):


IL GUARDIANO DEI SOGNI

Tu eri un sogno. T’ho sognata una notte
e m’hai riempito il sonno di colori.
Ma quella notte il guardiano dei sogni
- il guardiano che tiene chiuso l’uscio
fra sogno e realtà - s’è addormentato.
S’è addormentato lui! Tu sei sgusciata
lesta fuori e il mattino t’ho trovata
nel letto accanto a me. Che cosa fortunata!
Adesso tu sei la mia fidanzata.



E la voglia di scrivere versi gioiosi c'è, come in quest'altra poesia, che ti era piaciuta particolarmente, Chiara, ricordi, a Erli a quella festa (e da chi è ispirata lo sai!):


FAMMI SCRIVERE VERSI D’AMORE GIOIOSO

Fammi scrivere versi d’amore gioioso:
da troppo tempo mancano da me.
Fammi scrivere versi d’amore gioioso:
poi li tolgo dal foglio e li semino in te.
Vedrai che germogli, vedrai che primavera!
Fammi scrivere versi d’amore gioioso:
li potrai coltivare nell’orto del tuo seno.
Sorrideranno quando fiorirai.

Anonimo ha detto...

difficoltà di scrivere per un uomo che non crea problemi...difficoltà di viverci?...di solito ci annoiamo degli uomini troppo semplici,ma non lo dico per cattiveria,è solo che a me succede tantissimo,a te auguro....quello che ti fa felice qualunque sia....trovo emozione nelle tue poesie,mi piace, ciao.anita ps.mi piacciono molto anche queste due di carlo,scrivere versi di amore gioioso....quasi mai....però.

Anonimo ha detto...

Se questa poesia è dedicata all'imbecille capitalista allora questa poesia è merda. Non vedo come uno del genere non possa dare qualche problema. Ma anche solo a livello di pensiero. Da donna ti posso fare una domanda? Ma da dove l'hai riciclato? Da un circolo di Michela Brambilla?

Chiara Borghi ha detto...

Allora Pandora:
per me puoi insultare Claudio quanto vuoi e con tutte le ragioni del mondo se ce le hai, però attenta a non coinvolgere me che sono la sua ragazza ma non la stessa persona. Io e lui abbiamo visioni del mondo diametralmente opposte ma riusciamo a confrontarci attraverso uno scambio dialettico e a stare insieme. Lui, seppur io non condivida la sua tesi, ha proposto una "soluzione" al quesito aperto dal mio post in un certo senso propositiva, tu no. Sei troppo presa a distruggere per pensare a costruire?

Chiara Borghi ha detto...

Anita,
grazie per i complimenti, ne sono fiera.
Torna a trovarmi sul blog, metterò altre poesie

Anonimo ha detto...

Pandora, sei violenta! Fra l'altro la mia opinione, in questo mondo virtuale del blog, è che quando si dicono cose così dure, per correttezza bisognerebbe rendersi riconoscibili. Non dico che tutti debbano fare come me che mi firmo con il mio blog dove c'è nome, cognome, indirizzo e tutto quello che vuoi. Però rendersi un po' più riconoscibili. Chi sei?
Fatta questa premessa, io voglio bene a Chiara e se lei è felice con il suo fidanzato non posso che rallegrarmene. So anche che certe volte le voglio "troppo" bene e che certe volte vorrei essere io il suo fidanzato, e mi scappa qualcosa di troppo che può pure dare fastidio e in quei casi chiedo scusa - è difficile controllare i sentimenti, ogni tanto non ci riesco. Lo ammetto.
Ma proprio perché le voglio fin troppo bene, mi dà fastidio che si insulti il suo ragazzo. Vedi com'è: magari mi piacerebbe essere al suo posto - ma insultarlo non lo insulterei mai. L'ho conosciuto di persona, non condivido le sue idee ma ti assicuro che è una persona degna e corretta. E poi comunque nessuna persona va insultata così a casaccio come fai tu, e per di più al riparo di un vago pseudonimo. Pandora! Ma chi sei?

Anonimo ha detto...

Questo per Chiara: Io non ho mai parlato di ditruggere. Perché mi accusi di essere troppo presa a ditruggere? Non ho mica distrutto niente. Ma hai risposto alla mia domanda nella maniera in cui già immaginavo. In effetti dovrei smetterla di fare domande retoriche. E dovrei smetterla anche di aspettarmi risposte intelligenti alle suddette. Ma se tu e il capitalista in questione vi sopportate a forza di scambi dialettici allora che devo dirti? In ogni caso è affare vostro. Mi dispiace vedere tante parole buttate per uno stronzo, ma dovrei stare attenta, perché anche io, in questo momento, sto buttando delle parole per uno stronzo. Niente, ti chiedo scusa per tutto. Insulterò il capitalista senza chiamarti in causa. Fai pure finta che io non ci sia. E fai pure finta che non ci sia nemmeno lui, tanto mi pare di capire che lui sopra questo blog c'è capitato per caso e non ci viene mai, quindi è inutile che lo insulto. Non è che ne ha uno suo? Almeno lo insulto direttamente là e risparmio tempo e fatica. Baci baci baci...

Anonimo ha detto...

Questo per Carlo: guarda che io non ho insultato nessuno a casaccio. Nella mia vita, sarò anche giovane, ma ne ho sentite parecchie. Ho sentito che non si deve giudicare una persona dalla macchina che guida o da come si veste; che non si deve giudicare dai locali o dalla gente che frequenta. Dalla vita che fa, in poche parole. Ma se non posso nemmeno giudicare nessuno per quello che dice, allora da cosa posso giudicare? Dimmelo tu. Anzi non dirmelo, che mi sembri l'ultima persona a dover parlare, visto quello che hai scritto. Io avrei la decenza di starmente zitta e invece tu hai messo più commenti qua sopra di tutti gli altri. Un altro po' e ci perdi le bave sopra questo blog e dietro alla tipa che lo gestisce. E il capitalista sarebbe una persona degna e corretta. Mmm...Come definizione gli calza fin troppo bene. Scommetto che è anche puntuale, educato, pulito, profumato, serio, tranquillo, stakanovista, moderato, tollerante, cordiale, generoso, sempre a posto, pettinato, liscio come appena stirato. E scommetto che è anche tante altre cose. Per me è uno stronzo che parla e ragiona come un stronzo. E scommetto anche che tratta la ragazza come se fosse merda o una sua proprietà. Io ti dico solo come la vedo io. E io non ne so niente a parte quello che leggo qui. Ma ho conosciuto altri come lui, tanti. E non mi piacciono. Quando una cosa non mi piace lo dico senza problemi, tralasciando apertamente la questione del politically correct. Tu invece non lo fai, o sbaglio? I motivi li posso anche intuire, ma non li giustifico. Stai solo tirando acqua al tuo mulino. Sarai poi tanto diverso dal capitalista? Mi viene il sospetto che tu abbia scritto le cose che hai scritto solo per conquistarti il favore della ragazza che gestisce il blog. O magari sei davvero come mostri di essere e detesti il capitalista, pensando che vorresti essere al posto suo e che tu sapresti renderla molto più felice. E allora dillo chiaramente, senza fare come fai, che butti una mezza parola e poi te la rimangi. Prendi finalmente una posizione. Ma magari pensi che se le dici che lo detesti allora lei s'incazzerebbe con te e non ti vorrebbe più vedere. Miseriaccia che situazione. Non ti invidio per niente. E poi sarei io ad essere sotto copertura! Ora ti lacio stare, dai... Solo una cosa. Ma l'hai letta la risposta che Chiara mi ha dato? Abbiamo un'opposta visione del mondo ma riusciamo a stare insieme grazie a uno scambio dialettico. Cavoli! Come definizione di amore non è male nemmeno questa qua. La vado ad aggiungere al mio prontuario di espressioni celebri. Così magari me la riciclo al momento opportuno. Te l'ho scritto. Sono giovane ma ne ho sentite tante, ma questa qua è la prima volta che la sento. Dimmi un po' cosa ne pensi tu, dalla tua posizione? Puoi essere sincero o richi di rovinare il tuo rapporto con lei? Dammi la tua visione. Baci baci baci...

Chiara Borghi ha detto...

Pandora,
non vedo perchè devi isultare senza capire. Forse è il tuo modo: infervorarti e far volare paroloni grossi senza capire.
Mi spiace perchè così ti bruci le persone, lascia perdere Claudio ma anche con gli altri avventori del mio blog non mi sembra tu abbia un bel rapporto.
Ad ogni modo, buena vida

Anonimo ha detto...

Pandoruccia cara, io non stavo tanto a difendere Claudio (che penso sappia difendersi da sé) quanto piuttosto difendevo un «civile confronto»: mi era parso che tu fossi un po’ violenta verbalmente e te l’ho detto. Il resto sono faccende un po’ personali, non trovi? Questo è un blog, lo possono leggere tre miliardi di persone (la parte del mondo collegata a internet). Dubito che ci leggeranno tre miliardi di persone, certo, ma «potenzialmente» potrebbero. E tu mi chiami in questo sostanzialmente pubblico luogo a una discussione che per me può toccare tasti intimi, delicati. E inoltre c’è uno squilibrio: io sono Carlo Molinaro, residente a Torino, codice fiscale MLNCRL53M01L750I, vero, autentico e pienamente esposto. Tu sei Pandora, ovvero puoi essere chiunque. Devo giocarmi l’anima contro un fantasma? In certi momenti sarei anche così coglione da farlo, ma adesso no. Non sono l’olandese volante né il dottor Faust e tu, come fantasma, non sei neppur capace di darmi l’immortalità o l’eterna giovinezza, roba che magari mi servirebbe. Il gioco non vale la candela, per citare a rovescio un titolo di un mio libro. Tu sei libera di giudicare quanto e come vuoi. Io vado più cauto. Chi mi conosce sa che sono sempre andato cauto nel giudicare, non è che lo faccio solo adesso per qualche misteriosa convenienza. Posso avere mie idee sulle diverse cose, sulle persone, magari addirittura sui sentimenti, ma, nel momento in cui non riguardano solo me, non vado a invadere con le mie opinioni campi privati che appunto non mi appartengono. Non è opportunismo, Pandora, è una certa amorevole delicatezza che riservo alle persone a cui voglio bene. Un conto è lasciar trasparire amore in una poesia: non è un delitto, credo, anche se a volte a qualcuno pure quello può dar fastidio. Un altro conto è mettere tutto in piazza qui, in uno spettegolìo da lavandaie senza costrutto. Magari, come dici ti, lascio le bave qui o altrove (persino sulle bave si può far poesia: le strisce delle lumache nei loro gusci, / capire tutti gli sguardi dietro agli scuri), ma è affar mio. Dici che sei giovane ma ne hai già passate tante: l’amore l’hai passato? E allora vedi di capire. Ciao.

claudio ha detto...

Per pandora...tanto per cominciare STRONZO lo vai a dire a tuo padre, seconda cosa ricordati che siamo in un paese libero e io sono libero di pensare come cazzo mi pare. Se tu hai un pensiero filo bolscevico a me non interessa io non insulto la tua filosofia. A parte il fatto che di politica di etica e di rispetto per gli altri tu non ne sai verametne nulla.
Per quanto riguarda il mio modo di trattare chiara, non sono assolutamente cazzi tuoi per tua informazione la nostra relazione va benissimo e entrambi ci rispettiamo e stiamo benissimo così. Se poi ti sembra che l'avermi dedicato una poesia sia troppo...beh ti ico che mi fai pena sei piena d'invidia e rancore verso gli altri forse perchè sei SOLA COME UNA MERDA E NESSUNO TI VIENE A CERCARE PROBABILMENTE PERCHE' SEI ACIDA E SCORBUTICA OLTRE CHE IMPRESENTABILE I INTELLETTUALMENTE MENOMATA.