ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

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venerdì 5 aprile 2013

C'è ancora spazio per l' utopia?

Ieri durante il programma web-radiofonico Niente da dichiarare in onda tutti i giovedì alle 18.45 su www.undiciradio.it abbiamo parlato di utopia. Come di consuetudine, partendo dalla definizione filosofica a cura del nostro amico virtuale "Intelligenza artificiale" (che sta ancora aspettando proposte e alternative per il suo nome), passando dall'analisi storica, commentando e citando l'opera di Platone "La repubblica" come primo esempio di testo utopico, proseguendo con il testo di Thomas Moore "Utopia", Tommaso Campanella "La città del sole", Francis Bacon "La nuova atlantide" per arrivare a porre la domanda campale

SE OGNI UTOPIA E' FIGLIA DI UN PERIODO DI DECADENZA DEI COSTUMI POLITICI E MORALI DI UNA NAZIONE O DELL'UMANITA' STESSA, PERCHE' IN QUESTI ANNI DUEMILA SEMBRA NON ESSERCI PIU' SPAZIO PER L'UTOPIA?

Utopia è possibilità, nuova visione, progetto ambizioso per un domani migliore in un mondo migliore. Per definizione l'utopia è irrealizzabile ma contribuisce al risveglio delle coscienze, alla presa in atto che le cose, così, non funzionano più e devono essere cambiate. Magari di un' utopia se ne realizzerà una parte piccola ma anche una briciola, a volte, può migliorare il mondo

Può essere che l'ultima grande utopia del terzo millennio sia stata formulata dal movimento No Global? Possiamo accontentarci di questo? Dove sono finite quelle persone che nel 2001 a Genova urlavano il loro No contro la Globalizzazione e proponevano valide alternative al capitalismo finanziario selvaggio che ha portato il mondo sull'orlo della rovina?
Io personalmente sono ancora qui e non posso accontentarmi di un pallido riflesso di cambiamento offerto in questo momento dal "Movimento per la decrescita felice" o dalla retorica del Vaffanculo che si muove al seguito di un leader telematico, una sorta di Grande Fratello internettiano, come fanno ora gli adepti al Movimento Cinque Stelle.

NEL TERZO MILLENNIO C'E' ANCORA SPAZIO PER L'UTOPIA?

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