ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

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lunedì 28 aprile 2008

25 Aprile

Metto una poesia in ricordo della liberazione d'Italia. Argomenti considerati demodè. argomenti che si vorrebbe far dimenticare.

25 Aprile

Le batteva forte il cuore nell’attenderne il ritorno
dopo due anni di notizie perse
Avevi cominciato a piangerlo o tenevi ancora accesa la speranza?

Lei, che ricamava con le sue iniziali federe e lenzuola
Ancora prima di rivolgergli la parola

Lui, disperso in Francia
Cammino lento di bosco
Fame, freddo, paura
A non fidarsi mai di nessuno
Nascosto da partigiani, puttane e suore
Che con la divisa sei fascista
Che senza la divisa sei disertore
Ladro, brigante, comunista o contadino
Muori ucciso ed è il tuo destino

Lei, ragazzina con le trecce
Idee chiare di socialismo
Distingueva bene tra il nero del male
E il rosso dell’amore, sapeva con chi stare

Lui, dietro il suo fucile senza un colpo mai sparato
In terra straniera dove tutto ti è nemico
Pensava a suo padre ucciso dalla prima guerra disperata
Correva di albero in albero per tornare da quella madre che lo aspettava
Vivo, ancora intero ma senza fiato.
I rossi, i neri non erano affare suo
La politica e i salotti bene sono vezzi
Per chi la storia la scrive
non la vive.

Per il sangue rosso della ragazza
Per il cuore nero del vecchio gerarca
La vita del ragazzo non vale un cazzo
Se c’è una guerra da vincere e un nemico da annientare
La vita è solo una matricola
Lo scotto da pagare

Quel giorno d’Aprile il cielo era fermo
Guardava gli ultimi fucilati
Le ultime mosse della bestia che spira all’inferno
Su tutti quei corpi dilaniati
La guerra è finita

Lei, cerca una notizia, controlla le strade
Ha fiducia ma qualcosa le manca
Se lui è morto lei non sarà mai più in pace

Lui, ancora addosso la paura del traditore
S’aggira nel suo paese come uno straniero
Ogni angolo non gli è sicuro
Al buio è terrore quando tutto tace

Lei, lo vede con la madre
Il cuore le ritorna in petto
Il tempo ricomincia dopo cinque anni di rinuncia.

Mangiano insieme, forse fave
Di la dagli alberi del bosco
Quel che successe è storia loro
A me resta a ogni anno il ricordo
Di quando i miei nonni sconfissero il mostro

8 commenti:

Carlo Molinaro ha detto...

Bella. L'ho messa anche nel mio blog, non per fare invasioni di campo ma perché così la leggono più persone: su due blog è meglio che su uno, e su tre sarebbe ancora meglio, no? Ciao, complimenti.

Anonimo ha detto...

leggo la poesia e guardo la falcemartello che hai messo sul blog...forse è ancora un "separatore di mondi" no? in modo diverso magarima lo è....se no cos'è oggi il separatore di mondi? i soldi? perchè i mondi sono ancora separati....questo è certo che non c'è la concoria universale....e in che mondo stai? come lo riconosci? cosa vuol dire che ci credi ancora?come ti senti dentro.....?ciao!

Anonimo ha detto...

Oh, Mussa... quante domande tutte in un sol colpo!!!
Vai piano e una alla volta, lo dico per Chiara.

Carlo Molinaro ha detto...

Ho notato anch'io la falce e martello. Casualmente (?) la trovi anche nel colonnino di destra del mio blog, in basso, come copertina di un video dell'Internazionale cantata in lingua romena. Bah! Le affinità elettive sono una cosa e l'amore è un'altra. Forse. Piove. Ho un po' di mal di gola e domani devo recitare in teatro! Spero che mi passi! Beh, se no farà l'effetto "voce roca", amen.

Carlo Molinaro ha detto...

Nel frattempo hanno eletto il sindaco a Roma. Alemanno. Entrato giovanissimo nel MSI. Segretario nazionale del Fronte della Gioventù, l’organizzazione di picchiatori fascisti attiva ancora alla metà degli anni Novanta. Genero di Pino Rauti, quello di Ordine nuovo. Pur con tutto il politically correct in voga oggi, mi si consenta di dire che Roma si è messa nelle mani di un vero fascista. Nel 1991 guidò una violenta contestazione contro Umberto Bossi. Ma adesso si vogliono tutti bene. Il neosindaco per prima cosa farà visita al marito della sventurata Reggiani per dirgli che mai più succederà quello che è successo a sua moglie. Poi ripristinerà la legalità dappertutto. Quindi suppongo che farà smantellare i campi nomadi, ma anche le antenne di Retequattro... o no? Chiederà pene dure per gli scippatori sugli autobus, ma anche per Berlusconi... o no? E per gli stupri che avvengono in famiglia, fra le pareti domestiche (sette su dieci) chi farà espellere?
Viva il 25 aprile. Il colore dell’amore è il rosso, da sempre.

Chiara Borghi ha detto...

Nessuna affinità elettiva. Mi sembrava doveroso mettere un simbolo, schierarmi in un mondo dove nessuno prende tessere o è dalla parte di qualcuno o qualcosa. Già sull'autobus ho sentito signore dire che non hanno votato Berlusconi, già la gente si discosta. Ho messo la falce e il martello come simbolo di lotta a tutte le ingiustizie per una legalità, si, ma vera.

Carlo Molinaro ha detto...

Sono d'accordo sul valore del simbolo. Appunto in questo essere d'accordo trovavo fra te e me un'affinità elettiva. Ma se ti dà così tanto fastidio avere «con me» qualsiasi cosa affine, mi disaffino immantinente. Per carità! Però bene te ne voglio lo stesso. Ciao!

Carlo Molinaro ha detto...

Dopo il 25 aprile, il primo maggio a Roma è andato bene, dai! Un bel concerto, un bel giro. Ho messo sul mio blog le foto che ho scattato. Ciao!